Donne e cambiamento climatico: come accelerare la transizione ecologica

Donne e cambiamento climatico: come accelerare la transizione ecologica

Marzo 10, 2023

Marzo è il mese della Giornata internazionale della donna che cade l'8 di ogni anno ma anche della “Storia delle donne”. È un mese di riflessione sul potere delle donne, sulle lotte che devono affrontare e sui cambiamenti necessari per rendere il nostro mondo un posto migliore e più equo.  

Un articolo di Mia Wreford, ClimatePartner

Le donne sono colpite in modo sproporzionato dal cambiamento climatico  

Cominciamo con una domanda: le persone più colpite dai cambiamenti climatici sono in qualche modo considerate quando si parla di azione climatica globale e risposta ai disastri? 

Risposta breve: no.  

Risposta lunga: assolutamente no. 

Gli impatti dei cambiamenti climatici non sono avvertiti in egual misura da tutti i generi. Donne* e ragazze sono colpite dai cambiamenti climatici in modo sproporzionato a causa delle disuguaglianze sociali e di genere esistenti. In tutto il mondo, le donne hanno una responsabilità maggiore  nell'assicurare cibo, acqua e carburante, ma hanno molto meno accesso alle proprietà terriere, alle finanze e alle posizioni decisionali. Per darvi un'idea:

  • Nonostante oltre il 75% delle aziende agricole del Kenya sia gestito da donne, dal 2013 meno del 2% dei titoli di proprietà della terra sono stati concessi a donne.
  • Il 70% di coloro che vivono con meno di 1 USD al giorno sono donne. 
  • Solo 7 dei 110 leader mondiali presenti alla COP27 erano donne.

Le disuguaglianze sociali esistenti e le barriere sistemiche alla partecipazione delle donne alla definizione di strategie climatiche fanno sì che le donne siano da una parte più vulnerabili perchè più colpite, ma dall’altra meno capaci di reagire agli impatti. Ad esempio, le donne e i bambini hanno 14 volte più probabilità di morire o essere feriti durante una catastrofe naturale e tendono ad avere meno accesso alla risposta alle catastrofi e al sostegno finanziario o sociale nel periodo successivo.

L'80% delle persone sfollate a causa dei cambiamenti climatici sono donne, ma le voci e le esperienze femminili non sono presenti nella conversazione, con il risultato di iniziative di mitigazione e adattamento inadeguate e inefficaci per tutti.  

Per questo motivo, dobbiamo considerare le barriere sociali esistenti e le dinamiche di genere quando discutiamo, progettiamo e implementiamo soluzioni ai cambiamenti climatici.  

Ma c’è anche un lato positivo!

Le donne che guidano il cambiamento 

Le donne hanno un ruolo enorme da svolgere nella lotta al cambiamento climatico e, dando priorità all'uguaglianza di genere, la nostra risposta sarà più innovativa e di più ampia portata. In tutto il mondo, ci sono numerosi esempi che dimostrano che quando le donne vengono valorizzate, gli ambienti e le società in generale ne traggono immensi benefici: 

  • Il Solar Sahelis in India educa le donne alla vendita e alla manutenzione di apparecchi a energia rinnovabile a prezzi accessibili per le comunità rurali. Questo non solo migliora la sicurezza, la salute respiratoria e l'istruzione, ma evita anche le emissioni di carbonio. Il gruppo ha fornito a oltre 100 milioni di famiglie rurali l'accesso a una luce continua e a 21.000 donne rurali la sicurezza del lavoro.  
  • Vanessa Nakate è un'attivista climatica ugandese che ha protestato da sola davanti al Parlamento dell'Uganda dopo aver registrato temperature insolitamente elevate nel suo Paese. Ha spinto altri giovani a unirsi a lei e da allora ha fondato il gruppo Youth for Future Africa e il Rise Up Movement, aumentando le voci dei giovani africani negli spazi internazionali dedicati al clima. 
  • Wangari Maathai è stata la prima donna africana a vincere il Premio Nobel per la pace. Il suo Green Belt Movement ha creato 6.000 vivai di alberi per combattere la desertificazione in Kenya, dando al contempo potere alle donne delle comunità. È stata anche una delle prime sostenitrici dell'iniziativa della Grande Muraglia Verde, che mira a far crescere una cintura di alberi di 8.000 km in tutto il continente africano.
  • Nemonte Nenquimo ha intentato una causa guidata dalla comunità contro il governo ecuadoriano per non aver consultato le popolazioni indigene prima di offrire ampie sezioni della foresta amazzonica alle compagnie petrolifere. Nell'aprile 2019, la Corte provinciale di Pastaza ha deliberato a favore del popolo Waorani, proteggendo 500.000 acri di foresta pluviale dallo sfruttamento.  

Donne straordinarie continuano a guidare l'azione internazionale per il clima, in tutto il mondo. Greta Thunberg ha dato vita allo Sciopero delle scuole per il clima nel 2018, Cristina Figueres ha guidato con successo i leader mondiali a raggiungere l'Accordo di Parigi nel 2015, Mary Robinson si batte continuamente per soluzioni al cambiamento climatico che includano donne e infine migliaia di scienziate e ingegnere stanno sviluppando tecnologie per il clima in tutto il mondo.

L'inclusione delle donne è fondamentale per affrontare il riscaldamento globale 

Le donne e le ragazze non sono solo vittime di disastri e crisi climatiche, ma bensì portatrici di cambiamenti e potenti organizzatrici. Aumentando la partecipazione significativa delle donne, possiamo contemporaneamente ridurre le disuguaglianze sociali, accelerare l'azione per il clima e rafforzare la nostra capacità di rimanere ben al di sotto dei 2°C di riscaldamento globale e di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), compresa la parità di genere. 

La leadership e la partecipazione femminile si traducono in risultati migliori per la politica climatica, la riduzione delle emissioni e la protezione del territorio. Ma cosa significa mettere la parità di genere al centro dell'azione per il clima? 

  • Finanziare progetti e tecnologie che supportano fonti di energia rinnovabili e sostengono la partecipazione delle donne al loro sviluppo e utilizzo. 
  • Sostenere l'attuazione di politiche climatiche e di attività di preparazione, risposta e ripresa dai disastri che tengano conto delle esigenze e diversità di  genere. 
  • Promuovere e finanziare soluzioni al cambiamento climatico guidate e incentrate sulle donne, comprese le soluzioni autoctone e di prossimità basate sulla natura / come la riforestazione o la protezione delle foreste, la gestione delle risorse e le attività di produzione alimentare. 

Un progetto del nostro portafoglio, un progetto di crediti microenergetici (MEC) in India, pone particolare enfasi sulla valorizzazione di donne microimprenditrici. Grazie al capitale di avviamento e alla formazione, le partecipanti sono incoraggiate a ottenere un reddito proprio e a contribuire in modo significativo al benessere delle loro famiglie. Ciò è possibile fornendo l'accesso a energia pulita a prezzi accessibili, come l'illuminazione solare, “fornelli puliti” o depuratori d'acqua. 

Inoltre, un progetto di riforestazione attualmente in fase di sviluppo in India offre a ClimatePartner Impact l'opportunità di collaborare con le donne indigene, fornendo finanziamenti per piantare alberi su terreni degradati di proprietà privata. Gli alberi riforestati ospitano i bachi da seta che avviano la catena del valore della seta, fornendo alle donne una nuova abilità e un flusso per generare un reddito regolare. Ciò consente loro di pagare per l'istruzione dei figli, ripagare i debiti e di accumulare risparmi, cosa che raramente le donne della regione sono state in grado di fare.

Un motivo per festeggiare! 

Per concludere, vogliamo celebrare le incredibili donne del mondo: le donne con cui lavoriamo, le attiviste, le madri, le sorelle, le zie e le nonne. Per promuovere uno sviluppo equo e sostenibile, è necessario coinvolgere un numero sempre crescente di donne nei processi decisionali. Le donne sono potenti organizzatrici e quando si dà potere alle donne, si dà potere alle nazioni.

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*I rischi legati al cambiamento climatico sono significativamente peggiori per le donne e le ragazze indigene e afro-discendenti, per le donne anziane, per le persone LGBTQIA+, per le donne e le ragazze con disabilità, per le donne migranti e per quelle che vivono in aree rurali, soggette a conflitti e a disastri.