Che cosa significa veramente Net Zero?

Gennaio 10, 2023

Qual’è la differenza tra Net Zero e Carbon Neutral? Sono la stessa cosa, oppure no? E che dire della neutralità climatica? Cosa intendono le aziende quando parlano di carbon negative, carbon positive or rimozione della co2? 

Un articolo di Emilien Hoet, Head di ClimatePartner UK 

Il termine Net Zero (o Net Zero Carbon Emissions) è sempre più diffuso e usato da aziende e Paesi, a cui sono stati richiesti impegni sempre più concreti per il clima; ma ancora oggi manca una definizione condivisa. Questo articolo cerca di portare chiarezza su cosa dovrebbe essere un impegno Net Zero e come si è evoluto dal concetto di Carbon Neutrality o Climate Neutrality. 

Neutralità carbonica/ Neutralità climatica 

La Carbon Neutrality è definita come risultato del processo di misurazione, riduzione e compensazione della propria impronta di carbonio. Il risultato finale dovrebbe essere un equilibrio tra le emissioni causate da un lato e le emissioni evitate dall'altro - quindi la neutralità. Il termine può spesso essere utilizzato relativamente ad aziende, prodotti, eventi, siti web ecc. 

L'ONU utilizza il termine "Neutralità climatica" (Climate Neutrality) come termine ufficiale, che garantisce l'inclusione di tutti i gas a effetto serra (GHG) e non della sola anidride carbonica. Questi gas serra sono indicati come CO2 equivalenti, il che converte tutti i gas serra in un'unica misura (la Co2 appunto). Sebbene l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) delle Nazioni Unite offra una definizione chiara di Neutralità Climatica, il termine Neutralità Carbonica è di uso comune, soprattutto nel contesto delle discussioni su Net Zero. Pertanto, nel testo che segue utilizzeremo il termine neutralità climatica (o carbon neutral). 

Ci sono tre categorie definite (i famosi “scope” da misurare per raggiungere la neutralità: 

  • La prima è quella nota nel settore come "Scope 1": si tratta di emissioni dirette, ad esempio il carbonio emesso dal parco veicoli di un'azienda. 
  • Lo "Scope 2" è costituito dalle emissioni indirette, ad esempio l'elettricità utilizzata dagli edifici dell'azienda. – link to italian article  
  • Infine lo "Scope 3", che copre un'ampia gamma di emissioni indirette, come la catena di fornitura, i viaggi di lavoro o i viaggi dei dipendenti verso la sede lavorativa. 

È importante sottolineare che solo le emissioni degli scope 1 e 2 devono essere compensate affinché un'azienda possa dichiararsi neutrale dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica e, sebbene alcune aziende lo abbiano fatto in passato, oggi è opinione comune che ciò non sia sufficiente. 

La maggior parte delle società di consulenza e dei fornitori di soluzioni nell'ambito dell'azione per il clima, tra cui ClimatePartner, richiede alle aziende di includere diverse categorie di emissioni dello Scope 3 e incoraggia l'inclusione nei calcoli di tutte le emissioni correlate alla catena del valore di un'azienda, tra cui materie prime, produzione, logistica e imballaggio. 

Attualmente sono pochi gli organismi di normazione che prescrivono alle aziende un obiettivo specifico di riduzione delle emissioni di carbonio. Questo perché storicamente è stato difficile farlo vista la vastità dei settori e l’eterogeneità delle aziende. Ciò significa che un'azienda potrebbe misurare le proprie emissioni degli Scope 1 e 2, stabilire un piano di riduzione non vincolante a breve termine e compensare semplicemente il resto per raggiungere la Carbon Neutrality. Questo è un primo primo passo, positivo, ma l'obiettivo a cui tutti dobbiamo puntare è il Net Zero

Perché Net Zero? 

Net Zero cerca di elevare lo standard e di colmare le lacune lasciate dalla neutralità carbonica in due modi:  

  • Stabilendo un obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di carbonio, che includa la maggior parte delle emissioni dello Scope 3 ed entro un determinato periodo di tempo. 
  • Evolvendo gradualmente i progetti di compensazione da quelli che evitano le emissioni di carbonio a quelli che le eliminano. 

Obiettivi di riduzione del carbonio 

L'impegno di Net Zero inizia con l'assunzione di una vera responsabilità per le proprie emissioni di carbonio, il che significa in genere includere almeno il 67% delle emissioni Scope 3 per gli obiettivi a breve termine e il 90% per gli obiettivi Net Zero a lungo termine. Questo è un requisito per la maggior parte delle aziende che aderiscono agli SBT, (science based targets, ossia obiettivi scientifici, un’iniziativa a cui hanno aderito più di 4000 aziende in tutto il mondo. Qui la lista completa

Gli SBT garantiscono che gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica siano basati sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili e calcolati in base alle esigenze del settore e alle dimensioni dell'azienda. Un SBT può variare nelle sue ambizioni, ma idealmente dovrebbe essere allineato con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C. 

Evoluzione dei progetti di compensazione  

Alcuni attivisti sostengono di essere stati ingannati dalle dichiarazioni di compensazione fatte dalle aziende, paragonandole al pagamento fatto per pulirsi la coscienza. La realtà non è così semplice. Ridurre le emissioni di carbonio a zero, e farlo abbastanza velocemente, è quasi impossibile per la maggior parte delle aziende. La compensazione è una parte importante della soluzione e non dovrebbe essere trascurata.  La compensazione è talvolta l'unica azione aggressiva, responsabile e utile che le aziende possono intraprendere in questo momento. 

Nella società odierna è solo questione di tempo prima che qualsiasi azienda che faccia dichiarazioni di compensazione venga accusata di greenwashing se non ha definito anche un ambizioso piano di riduzione delle emissioni di carbonio. 

Attualmente la compensazione di carbonio avviene attraverso due categorie principali dei progetti: 

  • Progetti che evitano le emissioni di carbonio:  Questi costituiscono la stragrande maggioranza dei progetti di compensazione delle emissioni di carbonio attualmente disponibili sul mercato, con una serie di standard come Gold Standard, VCS e Plan Vivo che esaminano tutti i progetti e conducono controlli regolari. Si tratta di tecnologie diverse che spaziano dall'energia rinnovabile alla forestazione, fino ai progetti che hanno un impatto diretto sulle comunità. La conservazione delle foreste evita le emissioni legate alla deforestazione, aiuta a preservare la biodiversità e fornisce un reddito alternativo alle comunità locali. Il progetto fornelli puliti consente alle comunità dei paesi in via di sviluppo di evitare le emissioni legate alla combustione di legna per cucinare, che altrimenti accadrebbero senza il progetto di compensazione. 
  • Progetti di rimozione del carbonio:  I progetti di rimozione fanno parte di un settore  emergente. Attualmente si limitano per lo più a soluzioni basate sulla natura, il cui esempio più noto è la piantumazione di alberi. L'idea è che attraverso questi progetti si possano rimuovere le emissioni dall'atmosfera per un lungo periodo (o idealmente a tempo indeterminato). Altre aree emergenti come il Blue Carbon (mangrovie, alghe marine e fanerogame) o il Soil Carbon - per il quale il Gold Standard ha recentemente rilasciato una metodologia di misurazione - stanno iniziando a guadagnare molto slancio. Anche le soluzioni ingegneristiche stanno prendendo piede, come la cattura e lo stoccaggio diretto dell'aria (DACS). Tuttavia, queste soluzioni tendono a essere molto costose, non offrono co-benefici come il sostegno alle comunità locali o la conservazione della biodiversità e, per il momento, non sono ancora state sperimentate su larga scala. 

Qual è la soluzione migliore: evitare o rimuovere il carbonio? 

La risposta breve è che tutte le forme di compensazione sono necessarie. Nonostante i titoli dei giornali guidati da aziende del calibro di Microsoft, investire nella rimozione delle emissioni di carbonio è importantissimo, ma non è necessariamente meglio. 

Ad esempio, una conservazione forestale di alta qualità che offra opportunità economiche alla popolazione locale ed eviti la deforestazione può essere migliore per la biodiversità di un progetto di piantagione di alberi in monocoltura. 

Inoltre, dobbiamo pensare alla crisi climatica attraverso una lente sui diritti umani, garantendo che tutti beneficino in egual misura della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.  

I progetti che forniscono occupazione ed energia pulita alle comunità meno servite, come questo progetto idroelettrico nel Parco Virunga in Congo, devono essere una parte importante della soluzione. 

Infine, dobbiamo evitare e ridurre il più possibile il carbonio nell'atmosfera prima di pensare di eliminarlo - un po' come dovremmo usare meno energia prima di passare alle energie rinnovabili. L'energia più pulita è quella che non abbiamo utilizzato.  

Investire in progetti che aiutino gli altri a evitare e ridurre le emissioni di carbonio è di fondamentale importanza per arrivare tutti a Net Zero, altrimenti l'impresa di eliminare una tale enorme quantità di carbonio potrebbe semplicemente non essere realizzabile. 

Che dire dei termini "carbon positive" e "carbon negative"? 

Alcune aziende recentemente, tra cui la stessa Microsoft, citata precedentemente, s sono impegnate a diventare carbon negative, aumentando la confusione. Ciò significa semplicemente che vanno oltre il "Net Zero" e acquistano più compensazioni di quante ne emettono.  

Tuttavia, il termine Carbonio o clima positivo è un'espressione che, a mio avviso, dovrebbe essere evitata perché può facilmente indurre a pensare che stiamo avendo un impatto "positivo" sul clima acquistando più prodotti o servizi associati. In effetti, bisogna diffidare di tutte le affermazioni che suggeriscono che un maggiore consumo porterà a un maggiore impatto positivo. Ogni prodotto fisico o digitale ha un impatto sul nostro pianeta e parte della soluzione deve essere una sostanziale riduzione del consumo complessivo. 

Quindi, quando vedete un'azienda parlare di Net Zero (o di qualsiasi altro termine simile), considerate gli impegni reali che ne sono alla base. Net Zero deve essere accompagnato da forti obiettivi di riduzione, preferibilmente su base scientifica, e da compensazioni attraverso progetti di alta qualità. 

Soprattutto, coloro che desiderano davvero stabilire una leadership in materia di clima dovrebbero garantire la massima trasparenza sui loro sforzi, in modo da poter imparare tutti insieme come passare a un'economia responsabile e a basse emissioni di carbonio. 

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